Un libro completo, di paziente gestazione, che non dimentica che si corre per vincere ma oltre ai piazzamenti – come noi – riconosce l’umanità di chiunque pratichi questo sport.
Nel 2016 Dante Fazzi già Primo Cittadino di Pieve San Giacomo (CR) e autore di numerose pubblicazioni sulla storia locale ha deciso di studiare le vicende degli uomini e donne che nel territorio hanno dedicato al ciclismo la loro vita o una sua parte. Dunque il 30 giugno 2021 nella sala Bonomelli del centro pastorale di Cremona il libro “IN BICI DA CORSA – I protagonisti del ciclismo cremonese, cremasco, casalasco (1873-2020)” per Apostrofo Editore è stato finalmente presentato. Decine le persone convenute tra cui pregiata di invito una nostra rappresentanza con abbigliamento sportivo d’epoca e alcune biciclette, una Peugeot del 1907, una Maino anni 20, una Monti da pista anni 50 e una Legnano della squadra corse 1959. Introdotti da un conosciuto critico sono intervenuti atleti ed atlete, in attività ed ex-, e personalità dell’associazionismo sportivo locale che hanno raccontato aneddoti vissuti e ciò che questo sport ha significato, significa e ha insegnato loro. Così anche il nostro Presidente ha raccontato al pubblico i nostri valori e attività. Il libro si propone di raccontare in oltre 400 pagine e altrettante immagini la storia di corridori anche meno noti ma proprio per questo emoziona, avendo l’autore raccolto testimonianze orali dirette da parte di chi li ha frequentati oltre ad essersi naturalmente documentato negli archivi stampa nazionali e locali. Partendo dalla Milano-Cremona del dicembre 1873 organizzata dai fratelli Bagatti Valsecchi, 81 km percorsi alla media di 13 km orari, passiamo alle evoluzioni dello stayer Mascetti alla pista-ippodromo di Cremona nei primi anni del secolo, dunque la terra battuta della pista di Casalmaggiore e il cemento di Crema calcati nei ’20-’30 e poi Fiorenzuola nei tempi più moderni, attraverso la strada percorsa da Belloni, Aniceto Cattaneo convocato per le Olimpiadi di Los Angeles 1932 alla cui partecipazione ha rinunciato stante l’obbligo di tessera del partito, emigrando a Nizza e costruendo telai e biciclette tra cui quelle che hanno portato Walkowiak alla vittoria del Tour de France 1956, Favalli primo alla Milano Sanremo 1941, Pavesi di Caorso, Ferrari campione del mondo dilettanti 1947 davanti al compagno di squadra Pedroni e le biciclette e squadra Arbos (Araldi e Boselli) di Piacenza. Le storie di allenatori, imprenditori, oltre 40 pagine sul ciclismo femminile ed in chiusura le giovani promesse attualmente dilettanti. Un libro completo, di paziente gestazione, che non dimentica che si corre per vincere ma oltre ai piazzamenti come noi riconosce l’umanità di chiunque pratichi questo sport.
A cura di Tazio Airaghi