22 impavidi eroi velocipedisti sabato 4 novembre hanno voluto onorare con spirito eroico una storia nata esattamente cent’anni fa al Giro di Lombardia.
E la storia quel giorno d’autunno la scrisse a caratteri indelebili una signorina gagliarda con dei garretti d’acciaio ed un cuore immenso, Alfonsina Strada, emiliana doc, prima donna nella storia del ciclismo mondiale a cimentarsi con i maschietti e uscirne da protagonista, giungendo al traguardo con impeto ed ammirazione.
Leggi qui il nostro speciale dedicato ad Alfonsina!
Era giusto renderle onore ed in primis a farlo sono state tre donne per nulla intimorite di affrontare i 210 km dello stesso percorso del 1917.
Silvia Graziani, Francesca Monica e Barbara Roetta, su delle “macchine” anni ’20 hanno battagliato assieme ai 19 uomini senza mostrare alcun segno di fatica.
Alle 6,45 dall’Arco della Pace di Milano sulle loro fulgide macchine sono partiti nell’alba nascente i nostri valorosi atleti alla volta dei primi paesi, Legnano e poi Gallarate dove c’è stato il primo foglio firma.
Il drappello che ha marciato compatto sotto gli sguardi attoniti della folla a bordo strada si è poi diretto verso le prime pendici lombarde tra i saliscendi di Malnate per poi attraversare la ridente Varese e sopraggiungere al colle del Brinzio, prima vera staffilata pendente della giornata dove comandano le danze Mariolini, Berruti e Lamacchi.
Dopo il lauto ristoro al colle col foglio firma, si fiondano a spada tratta nella discesa verso Varese per completarne l’anello mentre una leggera ma fastidiosa pioggerellina decide di crearsi un varco.
Per fortuna Giove Pluvio viene incontro ai prodi eroi e finisce di cadere, è la volta delle tre cittadine di Como, Erba e Lecco con una prima scrematura del drappello che avviene sulla salita della Cappelletta all’uscita della ridente Lariana.
Ben presto però i 22 comandati dalle Alfonsine si ricompattano e si dirigono con una media dei trenta all’ora nel ritorno verso il capoluogo meneghino.
Ad attenderli però a quaranta chilometri dalla meta c’è lo spauracchio di giornata, la mitica erta della Cicognola, vero muro di circa 1500 metri con pendenze che nel primo tratto fanno male.
Tutti stringendo i denti la superano indenni, ecco Monza, Sesto, le luci di Milano, ci siamo, anche stavolta la battaglia è vinta, tre eroine su tutte, Francesca, Barbara e Silvia.
W LE DONNE , W IL CICLISMO!!!